Si ringrazia il Sig. Mauro Mogliano e il quotidiano Vivere Macerata, autore della nota.
Mauro Mogliani, “I sogni di Park” diventano un libro: “Il Parkinson può colpire chiunque, arriva in silenzio e cambia tutto”
Mauro Mogliani, 53 anni, artista originario di Tolentino, ha scoperto di essere affetto da Parkinson circa tre anni e mezzo fa. “I sogni di Park” è il fumetto nato dalla sua penna, con protagonista un bambino, per l’appunto Park. Esso è stato poi trasformato in un libro, una parte del ricavato verrà dato alla ricerca scientifica.
Puoi parlarci di come è nata l’idea de “I sogni di Park” e come essa si è concretizzata in un libro?
“L’idea è nata una mattina, mentre ero al lavoro, tormentato da un sogno. Da tempo continuavo a sognare e, cosa strana per me, ricordavo tutto nei minimi dettagli. Così ho preso un foglio di carta e una penna e, come per magia — come se qualcuno guidasse la mia mano — è venuto fuori quel pupazzetto dalle braccia e gambe tremolanti, con un naso grande, un orecchino e una piccola cresta. L’ho subito chiamato Park. Un paio di giorni dopo avevo già tutto chiaro in mente: raccontare i sogni attraverso i disegni di un bambino. Un bambino, sì, perché Park è proprio questo: un bambino. È entrato dentro di me, e come tutti i bambini, non sta fermo un attimo, il suo tremolio è dovuto alla malattia. Raccontare i sogni che la malattia fa nascere e ricordare è diventata un’esigenza. Volevo far conoscere il mondo onirico nella sua complessità, mettendolo in relazione con la malattia. Un giorno, quasi per caso, ho chiesto un parere a un amico. Lui, insieme a sua moglie, ha subito abbracciato il progetto. Nicola Serrani è diventato la mente della parte social, Francesca Paradisi si è occupata della grafica. È stato subito un boom: sui social, sui giornali, nei programmi TV. Ho avuto così l’occasione di raccontare che Park era alla ricerca di un editore per trasformare tutto questo in un libro. Diverse case editrici mi hanno contattato e alla fine ho scelto Bertoni”.
Quanti fumetti ci sono al suo interno?
“All’interno del libro “I sogni di Park” ci sono 107 sogni”.
Il ricavato andrà alla ricerca scientifica, come mai questa scelta?
“Parte del ricavato, precisamente il mio compenso, sarà devoluto all’Associazione Parkinson Marche, sportello di Macerata. Il contributo sosterrà le iniziative che l’associazione organizza per le persone affette dalla malattia: ginnastica, tai chi, nordic walking e altre attività, oltre a finanziare la ricerca. Ho optato per lo sportello di Macerata perché è il più vicino a me, ma soprattutto perché è ben organizzato e attivo sul territorio. Ho scelto di sostenere anche la ricerca perché, fin dal primo giorno in cui mi è stata diagnosticata la malattia, ho aderito a diversi studi sperimentali, pur sapendo che avrebbero potuto causare un peggioramento delle mie condizioni. L’ho fatto, e continuo a farlo, per me e per il futuro. Perché è ora, ed è fondamentale, trovare un farmaco capace di fermare questa malattia così devastante”.
Puoi svelarci le date di “Park in tour” e raccontaci che cosa prevede.
“Sarà un tour breve, agosto è alle porte… Ma riprenderà intensamente a settembre, con nuove date in arrivo.
Racconterò i sogni e le loro molteplici sfaccettature. Parlerò della malattia, e soprattutto chiacchiererò con le persone, un gesto semplice, ma sempre più raro oggi. In alcune tappe saranno presenti anche ospiti speciali e ci saranno rappresentazioni teatrali a cura del Laboratorio Artistico Bura di Tolentino.
Queste sono le date e i luoghi del “Park in tour”:
28-06 Libreria La Fonderia di Osimo (AN)
03-07 Patchanka bistrot di Filottrano (AN)
10-07 Osteria Infinito Grottammare (AP)
17-07 Piazza della Libertà Tolentino (MC)
24-07 Passepartout di Recanati (MC)
26-07 Libreria Aleph di Castelfidardo (AN)
19-09 Libreria Grande di Ponte San Giovanni (PG)
28-09 Libreria Gulliver di San Severino Marche (MC)”.
Quanto è importante secondo te parlare di questa malattia, sensibilizzare e rendere consapevoli le persone che essa può colpire chiunque?
“Credo sia fondamentale parlare del Parkinson, significa rompere il silenzio su una malattia che troppo spesso viene associata esclusivamente alla vecchiaia o a immagini stereotipate, come un semplice tremore. La verità è che il Parkinson può colpire chiunque, anche persone giovani, attive, nel pieno della loro vita. E quando arriva, spesso lo fa in silenzio, cambiando tutto. Il Parkinson è tremore (magari vergogna di farsi vedere) affaticamento, rigidità, bradicinesie (lentezza nei movimenti) disturbi del sonno, depressione, problemi intestinali, difficoltà di deglutizione, problemi di linguaggio, instabilità posturale, perdita dell’olfatto, problemi alla pelle, alterazioni della vista…credo che può bastare… ecc… Sensibilizzare non serve solo a informare, ma anche a creare empatia, a ridurre l’isolamento che molti malati vivono ogni giorno. Rendere le persone consapevoli significa farle sentire parte di una comunità che non si limita a guardare, ma che si interessa, ascolta, sostiene e agisce. Il mio impegno con Park, con i sogni, con i racconti, nasce proprio da questo: far conoscere una realtà complessa ma umana, fatta di fragilità, ma anche di forza e speranza”.